Come ci siamo finiti a scoprire l’Aquitania in bicicletta non lo so nemmeno io. Gli ingredienti nel frullatore entropico non erano molti, ma sicuramente limitanti. L’elenco comprendeva:
- 2 bici pieghevoli, adatte quindi a ogni tipo di trasporto ma allergiche per natura alle salite;
- preferenza per il clima temperato oceanico (quindi no solleone, si all’ombra);
- possibilità di balneazione, perché è pur sempre agosto ed è sempre bello buttarsi in acqua dopo aver fatto tanti chilometri in bici;
- vicinanza geografica.
Puntando l’ago del compasso su Roma e estendendo la punta dal centro immaginario è rimasta in evidenza una sola zona con le caratteristiche suddette: l’Aquitania, una regione francese oceanica sconosciuta ai più, ma attraente proprio per questo motivo.
Alcuni collegamenti neurali sono venuti a galla, sempre dal solito frullatore: Bordeaux, la duna di Pyla e i paesi baschi, gli ingredienti primari sui quali costruire un percorso ciclabile interessante.
Alcuni collegamenti terra-terra sono risultati impossibili: andare a Bordeaux in treno voleva dire passare per Parigi, poi per Lione, oppure per Lione e poi per Bayonne, oppure per Marsiglia, ma poi sempre per Lione o per Parigi. Quindi abbiamo optato per il collegamento aereo.
Il resto del percorso è venuto guardando le mappe delle piste ciclabili della zona.
Ma questa è solo la premessa, l’idea del viaggio, il resto (percorso e dettagli) lo trovate qui.